7th International Mediterranean Meeting – Nutrition and Metabolism – Nu.Me. Versione italiana

7th International Mediterranean Meeting – Nutrition and Metabolism – Nu.Me. Versione italiana

Dieta Mediterranea è oggi sinonimo universale di alimentazione ideale. Per questi motivi la Fondazione A.D.I. (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) ha ritenuto opportuno promuovere meeting che hanno nel titolo l’aggettivo mediterraneo e trattano di Nutrizione e Metabolismo.

Ma il Mediterraneo può essere definito un mare di montagne che ostacolavano i movimenti, limitavano le pianure e i campi, tracciavano sentieri impervi per gli uomini e le bestie. Il vero paradosso mediterraneo è che la storia degli uomini, in questa area, è stata consolidata proprio dalle montagne dove la vita contadina era dura e senza dubbio precaria ma al riparo dalla malaria e dai pericoli frequenti delle guerre che funestavano le coste. È importante ricordare che l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) ha iscritto nel 2010 la Dieta Mediterranea nella Intangible Heritage Lists (IHL) e dopo circa un anno si è avuta la pubblicazione della nuova piramide alimentare che in qualche modo ne è una conseguenza. Infatti alla base della piramide ci sono i comportamenti caratterizzanti l’area mediterranea e non più gli alimenti, in particolare l’attività fisica, il giusto riposo, la convivialità e tutto quanto è inerente la cucina e la gastronomia. Molti oggi parlano di Mediterraneità o di via mediterranea all’alimentazione; a risoluzione dell’UNESCO che ha riconosciuto il valore immateriale della dieta mediterranea ha contribuito, senza alcun dubbio, a spostare l’attenzione dai singoli alimenti ai comportamenti.

La Fondazione ADI ha voluto promuovere, anche in questa edizione, un incontro tra specialisti su tematiche di scottante attualità: l’obesità, il diabete, le patologie metaboliche, la malnutrizione e i risultati dei diversi tipi di diete. Sono tematiche solo in apparenza distanti (il diabete si accompagna spesso all’obesità cioè alla malnutrizione per eccesso) non solo perché unite da un marker metabolico comune, che è l’insulinoresistenza, ma per la condivisione della necessità di razionalizzare ed ottimizzare il trattamento e la prevenzione che non può prescindere dal cambiamento dello stile di vita. Modificare i comportamenti da sedentari ad attivi è una sfida che la Fondazione ADI ha raccolto e spera di portare a buon fine. Per questo motivo un particolare risalto viene dato alle pratiche virtuose e alle iniziative volte a implementare l’attività fisica. Le patologie croniche non comunicabili (PCNC) rappresentano una delle sfide più difficili per tutti i sistemi sanitari, sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, a causa della loro continua e inesorabile crescita. L’esempio più paradigmatico è rappresentato dal diabete mellito e dall’obesità: il numero delle persone che ne sono affette e il costo sociale di queste patologie richiedono un’attenzione particolare.

Il diabete mellito (DM) rappresenta l’esempio più eclatante. Le stime più recenti indicano che l’8,3% di adulti – 382 milioni di persone – hanno il diabete, e il loro numero è destinato a salire ad oltre 592 milioni in meno di 25 anni. L’accresciuta prevalenza nel mondo del diabete tipo 2 ha portato l’OMS a parlare di vera e propria “epidemia”. Riduzioni anche minime dell’HBA1c permettono di ottenere una riduzione notevole delle complicanze.

L’intervento deve essere il più precoce possibile (the earlier, the better) per evitare che la cattiva memoria metabolica aumenti il rischio di complicanze macrovascolari.
La maggior parte dei report nazionali e internazionali evidenzia che la terapia del diabete tipo 2 non è né precoce né intensiva, denotando una inerzia terapeutica inaccettabile.
Negli ultimi anni la disponibilità di nuovi farmaci quali gli inibitori del DPP IV e gli analoghi del GLP-1 hanno rappresentato nuove risorse terapeutiche.

Altro problema di grande attualità è la malnutrizione presente nel 20-40% dei pazienti alla loro ammissione in ospedale. Purtroppo è stato dimostrato che il 70% dei degenti peggiora il proprio stato nutrizionale durante i primi 10 giorni di ricovero e addirittura che vi è un mancato riconoscimento della patologia nel 62-70% dei casi. Per quanto riguarda l’Italia, lo studio nazionale PIMAI (Project Iatrogenic Malnutrition in Italy) ha evidenziato che all’ingresso in ospedale la percentuale di soggetti malnutriti è pari al 31.6% e l’indice di trascuratezza nutrizionale elevato. La Nutrizione Artificiale – nelle persone in cui l’alimentazione orale non è praticabile e/o non è sufficiente a soddisfare i fabbisogni calorico-proteici o è controindicata – influenza positivamente la prognosi, con riduzione di morbilità e mortalità, miglioramento del decorso clinico e della qualità di vita.

Al pari di quanto accade per il soggetto diabetico, anche per il malnutrito l’intervento non è né precoce né ottimizzato. Speriamo che questo incontro, che si apre ai giovani con il Premio Flaminio Fidanza, possa contribuire a ridurre il fenomeno inaccettabile dell’inerzia terapeutica.

  • Data

    Dal 26 al 28 marzo 2015

  • Tipo di formazione

    ECM

  • Luogo

    Riccione

  • Iscrizioni

    Per iscriversi è necessario scaricare la scheda di iscrizione e prenotazione alberghiera in formato PDF da compilare e inviare alla Segreteria Organizzativa VIVAVOCE Srl via fax oppure via e-mail (fax 0763 344880 – e-mail info@viva-voce.it).

    Per scaricare la scheda di iscrizione e prenotazione alberghiera in formato PDF Cliccare qui.