Diab on stage modulo 2

Diab on stage modulo 2

Da diversi anni, sempre più emerge l’importanza della organizzazione nel determinare positivamente gli outcomes delle attività sanitarie dedicate alla prevenzione ed alla cura delle patologie croniche come unico modo per renderne possibile la Sostenibilità.

Per queste ragioni nasce la TBM (Theatrical Based Medicine) di Renato Giordano. La TBM è una mediazione/completamento tra la NBM (Narrative based Medicine) e la EBM (Evidence based Medicine) tenendo conto anche dei sistemi più avanzati della POEMs (Patient Oriented Evidence that Matters) o le linee guida di pratica clinica (Clinical Practice Guidelines).

L’intento del TBM è di creare una originale e moderna comunicazione On Stage, sviluppando in modo pratico la NARRATIVE . Di creare un percorso/laboratorio formativo incentrato sulla comunicazione efficace, e principalmente Pratica, habitus indispensabile nel moderno operatore sanitario dedicato al diabete, ed alla cronicità, che utilizza tutte le tecniche pratiche teatrali e dello spettacolo in genere, per migliorare le performance degli operatori del TEAM . Tecniche sviluppate da sempre per migliorare l’empatia, la comunicazione, l’aderenza “equilibrata” alla reazione emotiva, cioè per infrangere quella che con un termine teatrale viene chiamata QUARTA PARETE. Il Secondo modulo della TBM prevede un accurato lavoro sullo sviluppo del Role Playing come “Corto” , utilizzando i parametri della TBM. Si parte dai sei punti Aristotelici (trama, personaggio, pensiero, linguaggio, musica e spettacolarità) per sviluppare un originale metodo di realizzazione di Case History dove L’Evidence si sposi alla necessità di sviluppare narrazioni Patiente Centered, per migliorare la comunicazione, l’empatia e la interazione.

Il secondo modulo studia anche i diversi tipi di linguaggio del corpo e della malattia, puntando sulla medicina interculturale, fondamentale per raggiungere la compliance, in un mondo dove si moltiplicano i gruppi portatori di diversità culturali. Che si raggiunge solo se medico e paziente condividono l’humus culturale, la traduzione della narrazione soggettiva del dolore e della malattia nei termini di un linguaggio scientifico universalmente comprensibile. Perché affinare le capacità di ascolto e la sensibilità interculturale è un buon modo per ampliare l’efficacia della cura.

  • Data

    25/02/14 | 12/04/14 | 28/06/14

  • Tipo di formazione

    ECM

  • Luogo

    Circolo Caracciolo
    via Francesco Caracciolo 23/a
    Roma